Situata sulla splendida Costa Viola, Bagnara Calabra è una delle località più affascinanti della provincia di Reggio Calabria. Conosciuta per le sue spiagge dorate, le tradizioni culinarie e la bellezza naturale che la circonda, questa cittadina è una destinazione imperdibile per chi vuole scoprire il cuore autentico della Calabria.

Dove parcheggiare il tuo camper?
A Bagnara non sono presenti aree di sosta attrezzate per camper né campeggi, ma è possibile trovare alcuni parcheggi adatti a una breve sosta per visitare il borgo. Il centro storico, raccolto è facilmente esplorabile, si visita comodamente in un paio d’ore, permettendoti di immergerti nella sua atmosfera autentica e di godere dei suoi scorci suggestivi. I parcheggi disponibili sono segnalati sull’applicazione Park4night.
Io e Max, a metà dicembre 2024, abbiamo deciso di completare l’esplorazione della costa calabrese, colmando quella parte che ancora ci mancava. Così, con entusiasmo e spirito d’avventura, abbiamo scelto di trascorrere le festività natalizie in questa splendida regione, ricca di storia, paesaggi mozzafiato e autenticità.
Il viaggio in autostrada è stato tutt’altro che tranquillo: ci ha accompagnati un tempo capriccioso, tra pioggia battente, fiocchi di neve e perfino grandine! In quei giorni, il maltempo sembrava aver avvolto tutta l’Italia, senza eccezioni.
Quando siamo arrivati a Bagnara, il cielo era grigio, la pioggia leggera e il vento impetuoso. Purtroppo, queste condizioni non ci hanno permesso di esplorare il borgo con la calma e l’attenzione che avrebbe meritato.
Il mare era agitatissimo e le onde si infrangevano con forza contro gli scogli, sollevando spruzzi bianchi che danzavano nel vento, mentre l’aria salmastra ci sferzava il viso con l’energia selvaggia tipica dell’inverno sul Tirreno. Ma nonostante tutto, il fascino del luogo ci ha lasciato comunque un’impressione indelebile.
E così abbiamo parcheggiato semplicemente sul lungomare in modo da essere vicini al centro città.
La Costa Viola e il suo gioiello: la storia di Bagnara Calabra
Bagnara Calabra è una pittoresca cittadina costiera situata a pochi chilometri a nord dello Stretto di Messina e si trova sulla splendida Costa Viola, una zona rinomata per la sua bellezza selvaggia e le acque cristalline del Mar Tirreno.
Il borgo è adagiato in una suggestiva insenatura, circondato da colline scoscese che si tuffano a picco sul mare, creando un paesaggio unico e affascinante.
Il toponimo originale di questa cittadina costiera era semplicemente “Bagnara”. Tuttavia, dopo l’Unità d’Italia, per evitare confusioni con l’omonimo comune di Bagnara di Romagna, fu aggiunto l’appellativo “Calabra”, specificando così la sua appartenenza geografica e distinguendola dall’altra località.
Questa aggiunta non è solo una formalità burocratica, ma un elemento che sottolinea l’identità unica di Bagnara Calabra, un borgo ricco di storia, cultura e tradizioni, situato in una delle zone più suggestive della Calabria.


Dal silenzio delle rovine al canto del mare: il coraggio di Bagnara
Le prime testimonianze storiche di un insediamento umano stabile nel territorio di Bagnara risalgono al periodo normanno, intorno al 1085, durante il regno di Ruggero I d’Altavilla. Tuttavia, alcuni storici sostengono che l’area fosse abitata già in epoca precedente.
La posizione di Bagnara, con la sua insenatura naturale e le colline a strapiombo sul mare, la rendeva un luogo ideale per un insediamento umano. La baia offriva un riparo sicuro per le navi, mentre le colline offrivano protezione dai venti e dalle incursioni.
Fu sotto il dominio normanno che il borgo conobbe un periodo di sviluppo e crescita. Ruggero I d’Altavilla, figura carismatica e abile condottiero, ebbe un ruolo fondamentale nella fondazione di numerosi centri abitati in Calabria, tra cui Bagnara.
Da quel momento storico, Bagnara Calabra ha attraversato periodi di alti e bassi, segnati da eventi politici che ne hanno influenzato lo sviluppo. Ma la sua storia è stata soprattutto caratterizzata da una straordinaria resilienza.
Più volte, la città è stata colpita da violenti terremoti, in particolare quelli del 1783 e del 1908, che l’hanno distrutta in gran parte. Ma la comunità di Bagnara non si è mai arresa. Con tenacia e spirito di sacrificio, la città è stata sempre ricostruita, risorgendo dalle proprie ceneri e mantenendo viva la sua identità.
Da piccolo insediamento di pescatori a fiorente borgo marinaro, ha attraversato secoli di storia, conservando le sue tradizioni. Le origini antiche, legate alla dominazione normanna, sono ancora visibili nelle architetture del centro storico e nella cultura locale.



Il cuore antico di Bagnara: il centro storico
Il centro storico di Bagnara Calabra è una vera gemma: un dedalo di viuzze strette e tortuose, che si inerpicano tra le antiche case in pietra, conduce alla scoperta di angoli nascosti e scorci panoramici mozzafiato.
L’atmosfera è quella di un borgo marinaro autentico, dove il tempo sembra scorrere lentamente e le tradizioni sono ancora vive. Le case colorate, con i balconi fioriti e le persiane in legno, raccontano storie di famiglie di pescatori e di una comunità legata al mare.


La Chiesa di Maria Santissima del Carmelo: fede, tradizione e resilienza nel cuore di Bagnara
La Chiesa di Maria Santissima del Carmelo, conosciuta anche come Santuario della Madonna del Carmine, è uno dei luoghi di culto più emblematici di Bagnara Calabra. Situata su una collina che domina il paese, lungo la Strada Statale 18, offre una vista panoramica sul mare e rappresenta un punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità locale.
Edificata originariamente nel 1756 nel quartiere di Marturano, la chiesa fu ricostruita in stile tardo barocco dopo il devastante terremoto del 1783. La facciata, realizzata in pietra di Siracusa, presenta un frontone ellittico e colonne ioniche che richiamano l’antico passato greco della zona.
Il campanile, situato sulla sinistra, fu completato nel 1917, sostituendo la precedente struttura crollata a causa del terremoto del 1908.
L’interno della chiesa è a navata unica con abside lunettata e decorazioni in stile barocco. Tra le opere più significative vi è l’icona della Vergine Bruna, di probabile origine bizantina e risalente al XVI secolo, e la statua della Madonna del Carmelo, realizzata da un artista napoletano nel 1856. Durante l’anno, l’abito della Madonna cambia: normalmente è marrone, il cosiddetto “Abito a voto”, mentre nei giorni di festa indossa l'”Abito da Regina”, di colore chiaro intarsiato d’oro.
Adiacente al santuario si trova il Museo “Angelo Versace”, istituito dall’Arciconfraternita di Maria SS. del Carmelo. Il museo è suddiviso in due sezioni: una dedicata all’arte sacra, con suppellettili e paramenti liturgici provenienti da botteghe messinesi e napoletane del XVIII e XIX secolo, e l’altra archeologica, con reperti che vanno dall’Età del Rame fino al periodo bizantino-normanno.
La chiesa è il fulcro delle celebrazioni in onore della Madonna del Carmelo, patrona di Bagnara Calabra. L’Arciconfraternita, fondata nel 1687, organizza ogni anno i festeggiamenti che culminano il 16 luglio con la processione della statua della Madonna, un evento di profonda partecipazione popolare e religiosa.

Il Castello Ducale Ruffo: un guardiano storico sulla Costa Viola
Il Castello Ducale dei Ruffo, noto anche come Castello Emmarita, è una storica fortificazione edificata nel XII secolo per volere del conte Ruggero II. Sorge sul promontorio Marturano che domina la città, offrendo una vista panoramica sul mare.
La struttura presenta una facciata in mattoni a vista, con aperture bifore ogivali e stipiti in pietra, conci in tufo e pietra lavica. Anticamente, il castello era protetto da due ordini di balestrieri e disponeva di dodici cannoni in bronzo, noti come “i dodici apostoli”. L’ingresso era munito di un ponte levatoio.
Nel 1783, subì gravi danni a causa del terremoto, ma fu successivamente ricostruito sotto forma di palazzo. Oggi, ospita eventi artistici e culturali, mantenendo viva la sua importanza storica e culturale per la comunità di Bagnara Calabra.
Il castello è accessibile attraversando il famoso Ponte di Caravilla, l’unico ponte in pietra al mondo che si attraversa tre volte.
Quando si dice che il Ponte di Caravilla si attraversa tre volte, si fa riferimento a un fatto unico dal punto di vista urbanistico e viario: la stessa strada (la Strada Statale 18 Tirrena Inferiore) interseca il ponte in tre punti distinti, sfruttando un ingegnoso gioco di curve e dislivelli naturali del terreno.
Insomma, chi percorre la strada si trova a passare tre volte sopra o sotto lo stesso ponte, ma in tratti diversi del tracciato, grazie alla conformazione a tornanti e all’architettura ad archi multipli del ponte. Questo lo rende un caso quasi unico al mondo per i ponti in pietra.

La Torre Aragonese: sentinella che veglia su Bagnara
La Torre Aragonese, situata nel pittoresco Rione Marinella, è una testimonianza storica del sistema difensivo costiero della regione.
Costruita tra il XV e il XVI secolo, questa torre, conosciuta anche come Torre di Capo Rocchi o Torre di Re Ruggero, svolgeva un ruolo cruciale come punto di avvistamento contro le incursioni saracene lungo la costa tirrenica.
La Torre Aragonese non era soltanto un avamposto difensivo isolato, ma parte di un sistema di comunicazione e controllo del territorio ben più ampio. Secondo una tradizione locale, la torre era collegata sia visivamente che attraverso segnalazioni con importanti centri di potere, sia signorili che religiosi, dislocati nelle aree oggi conosciute come Belvedere e Contrada Pinno.
Nonostante i terremoti che hanno colpito la regione nel corso dei secoli, la Torre Aragonese è giunta fino ai giorni nostri.

La leggenda di Gaziano e la ninfa: l’amore impossibile che diede origine a Bagnara
La leggenda di Gaziano e della ninfa è una delle storie più affascinanti e suggestive che avvolgono le origini di Bagnara Calabra. Secondo il mito, Gaziano era un giovane pastore che trascorreva le sue giornate conducendo il gregge al pascolo e suonando il flauto da lui stesso costruito. Un giorno, mentre riposava all’ombra di un albero, ebbe una visione: una bellissima fanciulla emergeva dalle acque del mare. Colpito dalla sua bellezza, Gaziano si svegliò e, credendo che il sogno fosse reale, si mise alla ricerca della misteriosa creatura, ma senza successo.
La visione si ripeté nei giorni seguenti, e Gaziano, ogni volta, cercava la fanciulla, lasciando una rosa in ogni luogo dove l’aveva vista. Decise quindi di costruire una zattera e di affrontare il mare in cerca della sua amata. Dopo un lungo viaggio, approdò a Stromboli, dove incontrò Eolo, il dio dei venti, che lo accolse e gli insegnò l’arte della navigazione. Eolo, mosso a compassione per il giovane pastore, lo indirizzò verso una maga virtuosa che lo avrebbe aiutato a ritrovare la ragazza.
Dalla maga, Gaziano apprese che la fanciulla era una ninfa, figlia della dea Teti, regina delle acque. Per rivederla, avrebbe dovuto ingraziarsi il favore della madre. Con l’aiuto di un vento favorevole, tornò a casa e offrì alla dea un sacrificio, invocando la grazia di rivedere la ragazza dei suoi sogni. Subito apparve una grande conchiglia dalla quale Gaziano vide uscire la fanciulla amata. Con il cuore in tumulto, le confessò il proprio amore, ma la ninfa sparì nuovamente senza parlare.
Distrutto dal dolore, Gaziano si gettò a terra e pianse così tanto che le sue lacrime si trasformarono in un impetuoso torrente, le cui acque scorrevano verso il mare, permettendogli di raggiungere per sempre la sua amata. Proprio dal greto di quel torrente, chiamato Gaziano, ebbe origine l’antica Gaziano, l’odierna Bagnara.
Questa leggenda non solo spiega l’origine del nome e della città di Bagnara, ma riflette anche la profonda connessione tra l’uomo, la natura e il mare, elementi che hanno sempre caratterizzato la storia e la cultura di questa affascinante località calabrese.



Il mito delle Bagnarote: donne di mare e di roccia
Un’altra leggenda legata a Bagnara è quella delle “Bagnarote“, donne forti e coraggiose, spesso mogli di pescatori, che hanno svolto un ruolo cruciale nella vita economica e sociale del borgo, distinguendosi per la loro intraprendenza e capacità di adattamento.
Le Bagnarote, durante l’assenza dei mariti impegnati nella pesca, si occupavano delle attività quotidiane, gestendo la casa, allevando i figli e partecipando attivamente al commercio. Abili nel baratto, si distinguevano nei rapporti con le persone di tutti i paesi circostanti, anche della Sicilia.
Verso la metà dell’Ottocento, lo studioso Cardone le divise in tre gruppi: le donne colte e di nobili origini; quelle della media borghesia, che si dedicavano alla filatura e al lavoro a maglia; e infine quelle appartenenti al ceto più umile, impegnate nei lavori più duri e pesanti.
Un elemento distintivo delle Bagnarote era l’uso di una grossa e larga cesta, poggiata su una corona di stoffa per alleviare la pressione del peso.
Queste donne, con la loro tenacia e dedizione, hanno contribuito alla ricostruzione del paese dopo eventi devastanti come terremoti e guerre.
Durante il periodo fascista, le Bagnarote si ribellarono a un’ordinanza che le obbligava a indossare le scarpe all’interno delle stazioni ferroviarie, poiché erano solite camminare scalze . Questa resistenza simbolica rappresenta la loro forza e indipendenza, qualità che le hanno rese protagoniste nella storia di Bagnara Calabra.
Oggi, la figura della Bagnarota è celebrata nella letteratura, nella scultura e nella memoria collettiva del paese. In piazza Marconi, una statua dedicata alla Bagnarota, realizzata dallo scultore S. Amelio, rappresenta una donna con una cesta di vimini sulla testa, simbolo del lavoro e della dedizione femminile. Alla base della statua, una stele riporta la poesia dialettale “bagnarotazza” del poeta bagnarese Vincenzo Spinoso.
Le spiagge di Bagnara, meraviglie della Costa Viola
Bagnara Calabra è rinomata per le sue affascinanti spiagge di sabbia dorata mista a ciottoli levigati dal mare, lambite da acque limpide e trasparenti che riflettono i colori intensi della Costa Viola. La spiaggia principale, comoda da raggiungere anche a piedi, si apre in un ampio litorale accogliente, ideale per rilassarsi al sole o per una nuotata rigenerante.
Da qui, lo sguardo spazia fino allo Stretto di Messina, regalando scorci spettacolari, soprattutto al tramonto, quando il sole si tuffa tra le sagome di Scilla e delle coste siciliane, tingendo tutto di luce calda e dorata.

Le tradizioni e la cucina locale
Bagnara Calabra è famosa per il torrone, una specialità dolciaria che attira visitatori da tutta Italia. Il ‘Torrone di Bagnara‘ è un prodotto IGP, apprezzato per il suo sapore unico e la sua consistenza croccante.
Ma è famosa anche per la sua eccellente cucina, dove il pesce spada è il re indiscusso. I piatti a base di questo prelibato pesce, cucinati secondo le antiche tradizioni locali, sono una vera delizia per il palato e rappresentano un’esperienza gastronomica da non perdere.
Inoltre le principali attività economiche ruotano attorno alla coltivazione della vite, al turismo costiero e alla produzione artigianale di oggetti in vetro.
Bagnara Calabra: la città di Mia Martini
Sul lungomare di Bagnara Calabra, sua città natale, sorge il monumento dedicato a Mia Martini, in una posizione panoramica che si apre sul mare, quasi a voler unire per sempre la voce dell’artista al suono delle onde. Un luogo scelto con sensibilità e significato, che riflette la stessa bellezza struggente e profondamente emotiva che permeava le sue canzoni.
Qui, tra cielo e mare, la figura di Mimì sembra vegliare sulla sua terra, silenziosa ma presente, come le note che continuano a vibrare nell’anima di chi la ascolta.
Il monumento consiste in una scultura che raffigura Mia Martini. Le informazioni disponibili online non forniscono molti dettagli sull’aspetto specifico della scultura o sulla data esatta della sua inaugurazione.
Sembra sia stato inaugurato nel 2006, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e al forte desiderio degli abitanti di rendere omaggio a Mimì, come la chiamavano affettuosamente. Alla base della statua è presente una targa con inciso il suo nome e spesso si trovano fiori o messaggi lasciati dai fan.
Bagnara Calabra è una meta affascinante che intreccia il fascino del mare con la forza della storia e il calore delle tradizioni. Qui, ogni angolo racconta qualcosa: dalle spiagge che si tuffano nelle acque cristalline della Costa Viola, ai borghi antichi sospesi tra mito e memoria.
Che tu voglia rilassarti al sole, esplorare scorci spettacolari affacciati sullo Stretto di Messina o lasciarti conquistare dai sapori autentici della cucina locale, Bagnara saprà accoglierti con il suo ritmo lento, la sua anima genuina e la sua bellezza senza tempo.




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Lucy