Situata nel cuore della Basilicata, Lauria è una cittadina ricca di storia, cultura e paesaggi naturali mozzafiato. Questo borgo affascinante, suddiviso tra il rione superiore (Lauria Superiore) e quello inferiore (Lauria Inferiore), è situato al confine con la provincia di Cosenza e parte del suo territorio si trova nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese.

Dove parcheggiare il tuo camper?

Per i viaggiatori in camper, Lauria offre un’area sosta ben organizzata, costituita da tre stalli a “terrazza”, due dei quali presentano una leggera pendenza.

I servizi disponibili includono lo scarico per le acque grigie, mentre a circa venti metri si trova una fontana con acqua potabile. Purtroppo non è possibile lo scarico delle acque nere.

Inoltre, a soli 100 metri è presente una lavanderia self-service, ideale per fare il bucato durante il viaggio. 

Un tuffo nella storia di Lauria

Lauria ha origini incerte che spaziano tra mitologia e storia documentata. Il nome Uria appare per la prima volta in un documento del 1079, ma l’area era già abitata in epoca preromana, come dimostra una tomba lucana rinvenuta a Malfitano.

Secondo una leggenda, fu fondata prima del 400 a.C. da coloni greco-cretesi, mentre altre ipotesi legano il nome alla vegetazione di lauri o a un termine bizantino legato all’olio.

La città fu distrutta e ricostruita più volte nel corso dei secoli: dai Visigoti, dai Vandali e dai Saraceni. Durante il dominio longobardo fu parte del ducato di Benevento, e Guglielmo d’Altavilla le diede il nome attuale, ispirandosi al lauro verdeggiante. La città vanta un simbolo araldico unico: un basilisco con la scritta Noli me tangere, donato dall’imperatore bizantino Michele IV dopo aver liberato la città dai Saraceni.

Lauria appare per la prima volta nei documenti medievali come toponimo chiaro. Secondo gli studiosi, il centro abitato nacque nel X secolo attorno a una laura basiliana, situata dove oggi si trova il santuario della Madonna dell’Armo. I Normanni, insediatisi nella zona saracena chiamata Ravita, edificarono il castello di Ruggiero.

Dal XII secolo Lauria divenne un feudo prospero in artigianato e commercio, e fu il centro politico ed economico della Valle del Noce. Capostipite della baronia normanna fu Gibel de Loria, seguito da Riccardo, fedele a re Manfredi, che morì nella battaglia di Benevento del 1266. Il figlio di Riccardo, Ruggiero, divenne un celebre ammiraglio d’Aragona, mai sconfitto in combattimento e vincitore contro la flotta angioina.

Lo scontro tra Francia e Borboni nel Regno di Napoli, culminato con la nascita della Repubblica Partenopea e la successiva restaurazione, ebbe un impatto significativo sull’organizzazione amministrativa del territorio. Lauria, fedele ai Borboni, pagò a caro prezzo la sua resistenza all’occupazione francese. Il massacro del 1806 e la conseguente riorganizzazione amministrativa segnarono un punto di svolta nella storia della città, le cui sorti rimasero legate a quelle di Lagonegro per molti anni a venire.

Il 7 settembre 1943, un tragico bombardamento alleato colpì Lauria, causando la morte di almeno 37 civili. Sebbene l’obiettivo ufficiale fosse un comando tedesco, numerose testimonianze concordano nel sostenere che il numero delle vittime civili fu più elevato e che anche un deposito di munizioni fu preso di mira. Aerei americani bombardarono indiscriminatamente il centro abitato, causando danni ingenti e seminando il panico tra la popolazione.

La città è divisa appunto in due rioni distinti: Lauria Superiore e Lauria Inferiore. Dall’area sosta camper, una piacevole passeggiata di circa dieci minuti conduce al rione superiore, dove si trova la parte storica della città, conosciuta anche come Castiddu (castello). Questo rione conserva il fascino medievale, con vicoli stretti, edifici storici e scorci pittoreschi.

Durante il tragitto, il panorama è incantevole: si apre una vista mozzafiato sulla vallata sottostante, offrendo un’esperienza davvero suggestiva anche per gli amanti della fotografia e della natura.

Il rione inferiore, che si intravede da lontano, si presenta più moderno e urbanizzato. Nonostante non lo abbiamo visitato, sembra offrire un volto più contemporaneo della città, in netto contrasto con l’atmosfera antica di Lauria Superiore.

Chiesa di San Nicola di Bari: luogo di fede e storia

Abbiamo passeggiato tranquillamente tra le pittoresche viette del centro storico, avvolti da un’aria silenziosa e quasi surreale: era domenica mattina, e le strade erano deserte, come se il tempo si fosse fermato.

Il centro, piccolo ma ricco di fascino, ci ha accolti con le sue casette curate e gli scorci suggestivi. Al centro della scena si erge la Chiesa di San Nicola di Bari, un edificio che spicca per la sua semplicità e il suo valore storico. Una delle parrocchie più significative della zona, famosa anche per ospitare la tomba del beato Domenico Lentini, figura centrale della spiritualità locale.

Un elemento distintivo della chiesa è il suo imponente campanile, costruito su ciò che rimaneva di un antico torrione medievale, un dettaglio che ne sottolinea l’importanza storica e architettonica.

Le origini della chiesa non sono completamente documentate, ma si ritiene che il periodo della sua fondazione sia legato a una fase di ricostruzione successiva ai disordini e alle distruzioni causate dai moti napoleonici del 1806.

Santuario dell’Armo

Mentre ci avvicinavamo al punto di ritorno, notammo un cartello che segnalava la presenza di un santuario, un belvedere e un castello. La curiosità ci spinse a seguire quella direzione.

Il sentiero che conduceva a queste meraviglie si snodava in salita, tra scalini di roccia che rendevano il percorso un po’ impegnativo. Nonostante la fatica, ogni passo in più ci avvicinava a uno spettacolo mozzafiato. Il panorama che si apriva man mano che salivamo valeva decisamente lo sforzo e arrivati in cima, il luogo ci ripagò con una vista spettacolare. 

Si giunge ad una piazzetta dove sorge il Santuario dell’Armo che domina la vallata sottostante ed è collocato tra i ruderi di una torretta e quelli del castello di Lauria o Catello Ruggiero.

Quest’ultimo era uno dei possedimenti di Ruggiero di Lauria e si trova arroccato in posizione dominante su un costone roccioso che sovrasta la città. Ad oggi del castello sono rimaste solo le mura, peraltro in cattivo stato di conservazione, tanto che risulta difficile ricostruirne l’aspetto originale.

Dalla piazzetta puoi anche ammirare un bellissimo panorama sulla città.

Ombre sul passato: storie di crimine e mistero a Lauria.

Lauria è stata teatro di eventi che l’hanno collegata a personaggi di fama internazionale. La città ha ospitato per un periodo la serial killer Leonarda Cianciulli, legame dovuto al suo matrimonio con un uomo originario del luogo.

Nata a Montella nel 1894 e morta a Pozzuoli nel 1970, è stata una figura oscura della storia criminale italiana. Ricordata come la “saponificatrice di Correggio”, questa donna fu condannata per l’omicidio di tre donne, i cui corpi cercò di far sparire attraverso un macabro processo di saponificazione.

Inoltre, il territorio lauriota è stato scenario del pagamento del riscatto per il sequestro di John Paul Getty III, un evento che ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo e ha messo in luce il coinvolgimento della ‘ndrangheta in un’operazione di così grande portata.

Piccolo cammino di Santiago

A Lauria si svolge anche il Piccolo Cammino di Santiago, un suggestivo itinerario storico-religioso che si snoda tra i vicoli, i sentieri e i luoghi di culto della città.

Questo evento, carico di spiritualità e tradizione, sta guadagnando sempre più rilevanza, attirando ogni anno centinaia di partecipanti provenienti da diverse località. I camminatori, immersi nella bellezza del paesaggio e nella storia del territorio, vivono un’esperienza unica, fatta di riflessione, fede e scoperta, che contribuisce a rendere Lauria una meta di crescente interesse per il turismo religioso e culturale.

Passeggiando per il paese, siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel trovarci davanti a un presepe allestito all’interno di un antico locale affacciato sulla strada. Le statue, quasi a grandezza naturale, sono incredibilmente realistiche e ben curate.

L’esperienza diventa ancora più suggestiva appena si varca la soglia: le luci si accendono automaticamente, rivelando ogni dettaglio di questa splendida rappresentazione. Un vero spettacolo per gli occhi e il cuore!

Purtroppo, non sono riuscita a trovare informazioni sulla storia di quest’opera, nemmeno facendo una ricerca sul web, ma resta una perla da scoprire dal vivo.

Lauria è stata un’altra tappa indimenticabile, un vero colpo da maestro. Ci ha regalato paesaggi mozzafiato che hanno riempito i nostri occhi di meraviglia e ci ha sorpreso con punti di interesse unici e ricchi di storia.

È davvero straordinario come ogni giorno di viaggio ci permetta di scoprire qualcosa di nuovo, alimentando la curiosità e arricchendo l’anima. Questi momenti mi ricordano quanto sia incredibile viaggiare in camper: la libertà di esplorare, il piacere di vivere il viaggio a ritmi lenti e la gioia di immergersi completamente in ciò che ogni luogo ha da offrire.

TravelPodcast ‘Avventure su quattro ruote!’

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