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Slow travel…viaggiare lentamente

Quando è il viaggio ad essere la meta…

Una filisofia di viaggio. Quando si viaggia in auto o camper l’ideale sarebbe percorrere le strade statali e non utilizzare le autostrade. Il motivo del viaggiare lentamente, dello slow travel, è molto semplice: ci si gode i panorami, si passa attraverso i paesini e si notano molti particolari che in autostrada non si vedono. Il vero slow travel sarebbe quello di vivere il territorio che ci ospita in quel momento assoporandone gli usi e costumi entrando in contatto con la gente del posto e coglierne gli aspetti più disparati.

Viaggiare lentamente implica, naturalmente, avere tanto tempo a disposizione. Ma anche cambiando lo spirito con cui si affronta un viaggio puoi prenderti del tempo di ‘qualità‘ per staccare la spina dalla routine di tutti i gioni. Anche in un solo weekend! Le strade secondarie ti permettono di gustarti di più l’itinerario e gli scenari che ti si presentano e riesci a sorprenderti davanti ai moltepilici dettagli che si notano per strada, cogliendo magari l’occasione per fermarti in qualche posto che attira la tua attenzione.

A me e Max piace tantissimo viaggiare lentamente! Durante i nostri tragitti notiamo castelli, paesini arroccati, monumenti, chiese, borghi e tanti aspetti che commentiamo tra noi e approfondiamo al momento andando a cercare sul web di cosa si tratta colmando la nostra curiosità.

Succede spessissimo che senza scegliere a priori un posto, lo troviamo strada facendo e andiamo a scoprirlo. Durante il tragitto Bologna/Lucca e viceversa ci siamo fermati in due luoghi che ci hanno incuriosito: Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano (LU).

Bagni di Lucca e il suo splendido Ponte delle Catene

Bagni di Lucca ci ha ospitato una notte nella sua area camper. Molto comoda, ampia e a due passi dal centro del paese e corredata di camper service. Unico neo: è sulla SS12 che è alquanto trafficata.

Dietro il parcheggio scorre il torrente Lima, una perla dell’Appennino Tosco-Emiliano, dalle fesche acque cristalline.

Il van parcheggiato nell’area camper di Fornoli

Attraverso un sentiero siamo arrivati al fiume e abbiamo immerso i piedi per rinfrescarci dato che era un pomeriggio afoso e dalla pesante calura, rilassandoci sulla sua riva. Max ha fatto volare il drone (Dji Mini SE) e ha ripreso un paesaggio davvero incantevole. Durante la notte il suo scroscio delle acque si sentiva nitido e ci ha conciliato il sonno.

  • Sentiero che porta al torrente Lima
  • Sentiero che porta al torrente Lima
  • Io al torrente Lima
  • Io e Max sulla riva del torrente Lima

La sera stessa decidiamo di andare a mangiare un gelato in paese e mentre camminavamo ci siamo ritrovati davanti il Ponte delle Catene! Lo vedi percorrendo la strada che va verso Bagni di Lucca, in località Fornoli. Una struttura maestosa composta da due archi trionfali perfettamente uguali, che collega le due sponde del torrente Lima. Poco conosciuto, si tratta però, di uno dei primi ponti sospesi costruiti in Italia e uno dei più antichi ponti in ferro ancora esistenti in Europa occidentale.

Chiamato cosi per le sue robuste catene in ferro a grandi maglie che, aiutate da un meccanismo sotterraneo, rimangono in tensione e consentono alla struttura di rimanere sospesa. La passerella è lunga circa 50 metri ed è fatta da assi in legno. Un ponte molto elegante che per l’epoca in cui fu costruito (1844-1860) era un’opera innovativa e avveniristica.

  • Cartello informativo Ponte delle Catene
  • Ponte delle Catene a Fornoli
  • Ponte delle Catene a Fornoli
  • Particolare della catena del Ponte delle Catene a Fornoli
  • Ponte delle Catene visto da lontano
  • Ponte delle Catene a Fornoli
  • Io e Max sul Ponte delle Catene a Fornoli

Borgo a Mozzano e il suo Ponte del Diavolo

Qui ci siamo fermati una mattina mentre da Lucca andavamo a Bologna. Max era già passato di lì diverse volte ma non si era mai soffermato. Borgo a Mozzano è, appunto, in provincia di Lucca ad un’altitudine di 97 metri s.l.m., ed è attraversato dal fiume Serchio. Uno dei principali fiumi della Toscana, è il terzo per lunghezza (111 km) dopo l’Arno e l’Ombrone. Ma noi ci siamo fermati solo per vedere il famoso ponte parcheggiando il van a due passi da quest’ultimo.

Cartello di Borgo a Mozzano (LU)
Cartello di Borgo a Mozzano (LU)

Qui, con la sua strana forma e con i suoi archi asimmetrici, primeggia, appunto, il Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo. La prima costruzione risale al XI secolo ma il suo aspetto attuale si deve ad un rifacimento fatto all’inizio del XIV secolo. C’erano tantissime persone che si fermavano giusto per vederlo e fotografarlo.

Data la sua forma molto particolare con questo arco molto più alto e ampio, questa ponte è oggetto di molti racconti.

  • Cartello informativo Ponte del Diavolo
  • Salita sul Ponte del Diavolo
  • Salita sul Ponte del Diavolo
  • Ponte del Doavolo a Borgo a Mazzano
  • Io e Max al Ponte del Doavolo a Borgo a Mazzano
  • Ponte del Doavolo a Borgo a Mazzano visto da lontano
  • Io e Max sul Ponte del Diavolo

Una leggenda narra di un capo muratore impegnato a costruire il ponte, ma che era preoccupato in quanto in ritardo con il lavoro. Una sera disperato evocò Satana. Il diavolo gli disse che avrebbe completato lui stesso l’opera in una notte in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte; il muratore accettò e la costruzione fu ultimata.

Il capomastro, disperato per l’imminenza del pesante tributo al diavolo, corse dal parroco del paese, il quale, ascoltata la confessione, escogitò di far attraversare il ponte ad un cane. Il diavolo, infuriato per il gesto lo prese e si buttò nelle acque del fiume senza mai più farsi rivedere. Si racconta che il cane ogni tanto si veda passeggiare sul ponte nelle ultime sere di ottobre e che rappresenti il diavolo che ancora cerca l’anima del capocantiere. Si dice anche di poter osservare sul fondo del fiume il corpo pietrificato del povero animale (fonte Wikipedia).

Ponte del Diavolo a Borgo a Mazzano
Ponte del Diavolo a Borgo a Mazzano

La leggenda è quasi identica a quella che si narra per il Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli (UD). Te ne parlo in questo articolo. Adoro le leggende!

Queste sono le sorprese che il ‘viaggiare lentamente‘ ti dona. Quelle che ti regala il viaggio non programmato, quello senza un itinerario definito o dalle tappe impostate. All’improvviso ti ritrovi in un borgo medievale, in un sentiero che porta in un posto speciale o davanti ad un panorama mozzafiato. E secondo me è il viaggio più bello. Più ricco.

Io e il Ponte del Diavolo alle spalle
Io e il Ponte del Diavolo alle spalle

Tu in che modo affronti il viaggio? Hai già visto i luoghi di cui ti ho parlato? Ti hanno emozionato come è successo a me? Se ti va, fammelo sapere nei commenti. Se l’articolo ti è stato utile condividilo con i tuoi amici. Ci leggiamo alla prossima tappa!

LucyBlondie with a van

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