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Croazia in van: tre tappe imperdibili!

Tre imperdibili tappe fatte in in Croazia con il van. Si, perché esplorare la bellissima Croazia in van o in camper è un’esperienza strepitosa assolutamente da vivere.

Se hai letto l’articolo precedente conoscerai già le regole vigenti in merito alla sosta libera.

Durante questa settimana passata in giro lungo la costa, abbiamo fatto diverse piccole fermate. Io e Max siamo abituati a spostarci molto spesso per poter vedere più possibile e perché attratti dalle novità.

Abbiamo sostato sempre in riva al mare, tranne a Zara, e sempre in posti molto isolati e solitari. Quelli che noi prediligiamo, che amiamo e che ci infondono felicità e serenità.

Solo i rumori della natura e quello del mare in sottofondo. Momenti impagabili.

Ci piace tantissimo trovare “spottini” con vista per fermarci a pranzare e la Croazia ne offre tantissimi. Se poi capitiamo in qualche paesino, dopo pranzo, facciamo un giro per vedere il posto.

Uno di questi è Porto Re, in croato Kraljevica, una cittadina di circa 4500 abitanti, sita nel golfo del Quarnero. Abbiamo trovato un posticino adorabile al porticciolo. Dopo pranzo abbiamo fatto una breve passeggiata alla scoperta del posto.

Il suo nome, Porto Re, deriva dal romano portorium, che significa dogana. In passato infatti era un luogo di controllo dei traffici marittimi.
Tra i punti di interesse più importanti troviamo due castelli che fanno parte del Patrimonio culturale della Nazione, dei siti archeologici, e la chiesa di San Nicola.

Un altro posto molto bello dove abbiamo pranzato è Karlobag, praticamente su una banchina sul mare.

Vanlife sull’isola di Vir

Puntadura (in croato Vir) si trova a nord di Zara e fa parte delle 300 isole che compongono l’arcipelago croato. L’isola è collegata alla terraferma da un ponte, per cui è di facile accesso. Ha una superficie di 22 kmq (lunga 10 km e larga al massimo 4 km) e la sua costa misura circa 32 km.

Era un’antica isola di pescatori e oggi vive per lo più di turismo. Infatti abbiamo visto tantissimi cartelli di case vacanze e appartamenti in affitto. Ovviamente nella stagione invernale è pressoché deserta. Le abitazioni e le attività ricettive sono collocate per lo più all’ingresso dell’isola. Andando verso il fondo invece non si vedono costruzioni, ma solo distese di vegetazione e campi coltivati.

Ciò che abbiamo trovato di meraviglioso su quest’isola è stata un baia nascosta dove si arriva dopo aver percorso una lunga strada sterrata. Un posto stupendo lontano dal centro abitato; si vedeva in lontananza solo qualche barca.

Quest’isola, a quanto pare, ha tante baie appartate con splendide spiagge.

La piccola baia sull'isola di Vir vista dal drone.
La piccola baia sull’isola di Vir vista dal drone
Mulon parcheggiato in una baia sull'isola di Vir.
Mulon parcheggiato sull’isola di Vir

Il pomeriggio, dopo pranzo, lo abbiamo trascorso piacevolmente seduti fuori dal van. Per fortuna c’era il sole e una’ottima temperatura, e ci siamo anche un po’ abbronzati. Non poteva mancare un buon caffè.

Io e il van sull'isola di Vir.
Io e Mulon

Quando è arrivata la sera, però, il luogo è diventato un po’ inquietante. Era buio pesto e avendo intorno solo piante, il silenzio parlava; non si sentiva nessun tipo di rumore. Il cielo era quasi limpido e stracolmo di stelle. Io e Max siamo rimasti stupiti da questa cosa e, personalmente, devo ammettere di aver avuto un po’ paura.

Nonostante i posti in cui dormiamo con il van siano praticamente sempre appartati, è stata la prima volta che ho sentito addosso della tensione.

La sensazione di essere dispersi nel nulla, lontani da tutto e da tutti, è stata molto forte e intensa. Ma non essendo sola la paura si è attenuata in poco tempo.

Eravamo in un posto unico e speciale, e ci stavamo godendo la libertà che solo la vanlife può offrire. Davvero romantico!

Ed infatti è stata una notte pacifica e tranquilla da cui abbiamo tratto il massimo riposo.

Ci è dispiaciuto tantissimo andare via, ma una delle più antiche città della Croazia ci stava aspettando.

Nona: la città con la cattedrale più piccola del mondo

Un’altra delle bellissime tappe fatte in questo paese è Nona (in croato Nin), nota per la sua storia e la sua bellezza naturale. È una popolare destinazione turistica nonché un importante sito archeologico.

Cartello stradale all'ingresso di Nona, in Croazia.
Ingresso a Nona

Abbiamo posteggiato Mulon in un parcheggio a pagamento vicino all’ingresso del centro cittadino.

Parcheggio a Nona, in Croazia.
Mulon parcheggiato a Nona

Una delle caratteristiche distintive di Nin è la sua posizione geografica: la città è costruita su una piccola isola collegata alla terraferma da due ponti risalenti al XVI secolo, ed è circondata dalle acque cristalline dell’Adriatico in un punto in cui si è formata una laguna. La città ha una lunga storia che risale all’epoca preistorica, ed è stata un importante centro culturale e religioso durante il Medioevo.

Uno dei due ponti che collegano Nona alla terraferma.
Uno dei due ponti che collegano Nona alla terraferma
Io e Max davanti ad una antica porta di ingresso di Nona.
Io e Max davanti ad una antica porta di ingresso

Ha molti luoghi d’interesse tra cui il centro storico dove è possibile ammirare antichi edifici in pietra, tra cui la Cattedrale di Santa Croce, ovvero, la cattedrale più piccola al mondo. Risalente al IX secolo, ha una forma che ricorda una croce greca. La sua struttura è stata intenzionalmente sbilanciata così che segue la posizione del sole. In tal modo questa chiesa risulta essere una sorta di orologio solare.

Vi è poi la chiesa di Sant’Anselmo che risale al VI secolo, ha il campanile staccato dall’edificio principale e che si pensa risalga al XIII secolo.

Importanti sono i resti di un Tempio Romano, uno dei monumenti più rilevanti della città. Costruito nel I secolo d.C. durante il periodo dell’imperatore Augusto, fu a lui dedicato.

Purtroppo, gran parte del tempio è andata distrutta nel corso dei secoli ma è possibile ancora vedere le colonne del portico anteriore e i resti del muro esterno.

Anche se queste parti sono state danneggiate dal tempo, le loro forme e dettagli mostrano ancora la maestria e la bellezza dell’architettura romana e rappresentano un’importante testimonianza del passato della città.

A Nona non mancano le spiagge dove poter passare ore di relax, praticare sport o trascorrere le vacanze, nonché un bel lungomare dove passeggiare e stare all’aria aperta.

Infine, la città di Nin è famosa per la produzione di sale marino, una tradizione che risale all’epoca romana. La produzione di sale è ancora una parte importante dell’economia della città, ed è possibile visitare le saline.

Nin si è rivelata una chicca davvero particolare. Per fare il giro ci abbiamo messo circa un’ora e mezza e ne siamo rimasti davvero affascinati. Ti consiglio di visitarla se capiti da quelle parti. Ne vale proprio la pena!

Piccola tappa sull’isola di Pago

Desideravamo visitare l’isola di Pago (in croato Pag) nota per il paesaggio lunare roccioso, la produzione di pizzo e il formaggio di Pago. È la quarta isola per grandezza tra le isole dell’arcipelago croato ed è collegata alla terraferma dal ponte Paški.

Cartello all'ingesso dell'isola di Pago
Cartello all’ingesso dell’isola di Pago

A Max è venuto in mente un posticino dove anni prima aveva passato la notte con la Panda 4X4 e ci siamo diretti là. Attraversiamo il ponte e dopo qualche centinaio di metri giungiamo presso un parcheggio circolare asfaltato con una vista davvero suggestiva sul ponte e di fianco ad una antica fortezza di cui rimangono pochi resti.

Un belvedere chiamato Vidikovac Fortica (Vidikovac dal croato: punto di vista).

Non ho trovato informazioni sul web riguardanti questa costruzione e non c’è nessun cartello informativo sul posto. Si può visitare e io e Max ci siamo addentrati tra i resti immaginando che funzioni potesse avere e quando sia stata costruita.

Io e Max. Alle nostre spalle la fortezza Vidikovac Fortica.
Io e Max. Alle nostre spalle la fortezza Vidikovac Fortica

Ci siamo fermati in quel posto per quasi un’ora perché non smettevamo più di contemplare lo scenario. Le rocce circostanti somigliano davvero al suolo della luna. Il cielo era nuvoloso e l’atmosfera era seducente ed emozionante.

Immersi nel nulla a Plaža Punta

Non potendo passare la notte lì ci siamo spostati e abbiamo trovato un posto che ha soddisfatto in pieno il desiderio che avevamo di stare isolati e dispersi nel nulla. Dopo una lunghissima strada sterrata siamo arrivati a Plaža Punta. Una spiaggia situata in una zona lontana dal centro abitato. Si vedevano solo il mare e la costa di fronte. Fantastico! Nottata serena immersi nel silenzio.

Il van a Plaža Punta visto dal drone.
Il van a Plaža Punta visto dal drone

Un giretto a Senj

Le previsioni meteo per la settimana successiva erano pessime: pioggia ininterrotta. Non aveva senso rimanere in Croazia e passare magari tante ore chiusi in van. Decidiamo, quindi, di tornare in Italia. Eravamo a circa 360 km da Muggia e il giorno successivo abbiamo fatto sosta a Segna (in croato Senj), presso il parcheggio vicino al faro, per passare la notte.

Le coste della Croazia sono caratterizzate da centinaia di insenature e quindi per fare pochi chilometri ci vuole più tempo. Come sai a noi piace viaggiare sulle strade statali per godere dei panorami che l’autostrada di solito preclude.

Abbiamo posteggiato il van al Parking Senj, un parcheggio a pagamento molto economico e comodo per visitare la città in quanto dista pochi metri dal centro. Dato che siamo arrivati nel primo pomeriggio siamo andati a fare un giretto alla scoperta del posto.

Segna è diventata nota perché presa come riferimento per il passaggio del 45º parallelo sulla costa dalmata. Sorge di fronte alle isole di Veglia e Pervicchio e il centro abitato è appunto attraversato a nord dal 45º parallelo, la linea equidistante fra il Polo nord e l’Equatore. Il parallelo passa esattamente attraverso il centro della città, lungo una strada chiamata “Ulica 45. paralela“.

Io e Max al parcheggio di Segna
Io e Max al parcheggio di Segna

Tra i monumenti e i punti di interesse troviamo la Fortezza di Nehaj che abbiamo osservato in lontanaza dal basso, in quanto situata su una collina (la collina di Nehaj), non avendo tempo di salire a vederla.
La Cattedrale dell’Assunzione di Maria, che risale al 1169 di cui rimangono dei resti ancora visibili a circa 1,5 metri di profondità. Anche delle mura della città ne rimane ben poco.


È stata una settimana deliziosa. La scelta di passarla in Croazia si è rivelata quella giusta. Posti davvero suggestivi e alcuni quasi magici. Avremmo potuto stare un’altra settimana prima che Max riprendesse a lavorare, ma il meteo non era dalla nostra parte.

Io, Max e Mulon ripresi dal drone
Io, Max e Mulon ripresi dal drone

Questo paese dista poco dal Friuli Venezia Giulia e sicuramente torneremo molto presto per scoprire nuovi posti. E tu sei stat* in Croazia? Hai suggerimenti o domande? Utilizza il box dei commenti qui sotto.

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Alla prossima destinazione!

Lucy

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